Introduzione
La caratteristica principale per cui le email sono un importante strumento di marketing è la loro versatilità.- La funzione principale delle email è trasformare i lead in clienti. In particolare, questo è possibile fornendo contenuti rilevanti volti a creare una relazione con i lead posizionando allo stesso tempo la propria immagine aziendale come quella di un consulente.
- La seconda funzione delle email è deliziare i propri clienti. Le attenzioni verso i propri clienti sono la chiave per deliziarli. Inviare ai clienti comunicazioni con contenuti pensati solo per loro rafforzano la relazione e consentono upselling e riducono il churn rate ossia il tasso di clienti che non usano più prodotti aziendali.
Come inviare la giusta email alla giusta persona
E’ possibile rilevare 4 best practices che fanno delle email uno strumento di marketing di successo.Le email possono essere definite con l’acronimo CATS: il giusto Content, alla giusta Audience, consegnata nel giusto Time, che eguaglia Success .
1. Definire la propria audience
Per definire la propria audience è necessario aver definito chiaramente le buyer personas e in quale fase del buyer’s journey si trovano.2. Segmentare il proprio database per matchare l’audience
- Segmentare per geografia. Per far questo è possibile utilizzare gli IP, le time zone, i CAP oppure gli indirizzi.
- Segmentare per azienda. Alcune caratteristiche utilizzabili sono la dimensione aziendale, la natura del business (B2B, B2C), e la industry.
- Segmentare per ruolo aziendale. Inoltre, è possibile segmentare anche per seniority, per dipartimento di appartenenza, o specifico ruolo in quel dipartimento.
- Segmentare per dati di interazione con il proprio sito web. A tale scopo è possibile utilizzare i dati di conversione, apertura delle email e visualizzazioni di pagina.
3. Inviare il giusto contenuto nel momento giusto alla giusta audience
- Nella fase di Awareness il contenuto da inviare dovrebbe essere facilmente consumabile in modo da catturare interesse e educare i prospect. Sono contenuti di questo tipo i video, i post sul blog, le slides, strumenti gratuiti e guide di alto livello.
- Nella fase di Consideration occorre rispondere ad esigenze inespresse dei propri lead. Via email è possibile quindi suggerire a tali utenti dei webinar, dei casi studio, delle FAQ, whitepaper o recensioni di terze parti.
- Nella fase di Decision le email possono contenere free trials, report e studi sull’industry di riferimento, demo di prodotto, stime o quotazioni. E’ in questo momento che è possibile presentare il proprio prodotto all’utente.
4. Usare le email per trasformare i lead in clienti
La costruzione di relazioni con i prospect allo scopo di presentare al meglio il proprio business è chiamata lead nurturing.Esistono alcune buone pratiche per la lead nurturing via email, si riassumono qui di seguito.
- Definire un obiettivo chiaro per l’email. Per farlo occorre considerare quale azione specifica si vuole che compia il destinatario. Ad esempio, sono obiettivi chiari: generazione di lead, raccolta di di feedback ecc…
- Personalizzare quando possibile. Il risultato che si vuole ottenere è dare l’impressione di parlare direttamente ai lead. Per raggiungere questo scopo è ad esempio possibile inviare le email con un mittente e un indirizzo email che sia una persona e non il nome di un’azienda.
- Focalizzarsi sull’ingaggio. Esistono alcune best practices per aumentare l’ingaggio delle proprie email:
- l’oggetto dell’email e il testo devono essere chiare e accattivante;
- il testo dell’email deve contenere molti verbi in modo che il linguaggio suggerisca delle azioni pratiche da effettuare, cogliendo l’attenzione del mittente;
- il bacino di utenza deve essere ampliato il più possibile ad esempio inserendo bottoni sociali all’interno delle email e incoraggiando il mittente a condividere.
- Testare e analizzare. Come per tutte le fasi della metodologia inbound occorre testare e analizzare le proprie email. Queste alcune metriche da tenere in conto:
- tasso di consegna, ossia quante email sono state ricevute dagli utenti? questa metrica si può suddividere in altre due più specifiche: gli hard bounces segnalano il numero di indirizzi emeila che ad esempio non esistono più, i soft bounces segnalano invece il numero di email che giungono nella casella di posta dell’utente, ma finiscono nella rete dei filtri antispam;
- tasso di apertura, cioè quanti utenti hanno aperto l’email? Questa metrica indica il grado di efficacia dell’oggetto dell’email;
- tasso di click, ossia quante volte vengono cliccati dei link all’interno delle email? Questa metrica è una buona sintesi del grado di interazione prodotto dalle email;
- tasso di abbandono, cioè quanti utenti decidono di disiscriversi dopo un’email?
- Effettuare dei test A/B. Quando si lancia una campagna email è sempre opportuno effettuare dei test A/B in modo da verificare quali elementi possono determinare delle performance migliori.
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